“L’allungamento lo lasciamo ai ballerini, noi vogliamo muscoli enormi e gonfi quindi non lo facciamo.”

Credo che molti abbiano sentito questa affermazione almeno una volta nella propria vita in palestra, in un campo o, semplicemente, al bar. L’allungamento serve oppure no? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Questo è il periodo più ridicolo, scontato e, soprattutto, sbagliato che si possa pronunciare. Perché arrivo a fare una affermazione così forte? In questo breve (anzi brevissimo) post smonterò un po’ di castelli che vagano per il mondo del fitness, riallacciandomi, come vedremo in seguito, all’articolo sull’ iperplasia muscolare di qualche tempo fa.

Premetto da subito che non parleremo (in questo articolo) di mobilità articolare, di elasticità, nello specifico, per chiarezza farò una breve distinzione delle tre.

  1. Allungamento muscolare: azione di “stiramento” sull’apparato muscolare.
  2. Mobilità articolare: capacità di movimento (più o meno ampio) di un’articolazione.
  3. Elasticità muscolare: capacità muscolare di allungarsi e di tornare nella forma originale nel più breve tempo possibile.

Resta comunque il fatto che, ad esempio, una scarsa mobilità articolare possa influire direttamente a favore di una ridotta flessibilità muscolare.

Quello che faremo è cercare di capire se è vero che l’allungamento muscolare fa bene solo “ai ballerini”.

Entriamo nel vivo dell’articolo e andiamo a scovare dove “casca l’asino”. Cercheremo una volta per tutte di capire se può esistere il binomio allungamento – crescita muscolare.

 

Aumento del reclutamento muscolare

Uno dei motivi principali è legato ai famosi “muscoli carenti”, ovvero quei gruppi muscolari che non crescono come vorresti nonostante gli allenamenti siano corretti. E’ ampiamente dimostrato, ad esempio, che una scarsa mobilità del cingolo scapolare sia la causa primaria di una carenza del muscolo pettorale. In questo caso un corretto protocollo di allungamento abbinato ad un recupero della mobilità articolare aiuterebbero molto nella risoluzione del problema, dando, in primis, la possibilità di aumentare il reclutamento muscolare.

 

Iperplasia

L’altro motivo lo possiamo ricollegare all’iperplasia (come avevamo già visto nell’articolo “iperplasia quella sconosciuta” che può fare la differenza). Brevemente, si tratta di quel meccanismo secondo il quale si possono aumentare il numero di fibre e, di conseguenza, il numero di cellule soggette ad ipertrofia.

Questi i due motivi più vicini al binomio diretto allungamento – massa muscolare. Ricordiamo, e teniamo a mente, che una maggiore flessibilità e una migliore mobilità articolare riducono esponenzialmente i rischi di infortuni.

 

Quanto tempo è necessario dedicare all’allungamento muscolare?

Se ci basassimo su quello che in genere si vede potremmo azzardare un 5 secondi, ma non è proprio così.

Il tempo di allungamento è fondamentale, teniamo sempre presente che i muscoli esercitano una resistenza, la quale può essere superata attraverso la “pazienza”. 25 secondi per posizione (in media) possono essere un’ottima base di partenza.

Inizialmente non sarà certo piacevole, ma con un po di dedizione arriveremo a risultati strabilianti che ritroveremo sia durante gli allenamenti, sia durante la routine quotidiana.

 

Un aiuto?

Consiglio sempre di valutare la propria condizione fisica, il proprio stile di vita, la propria postura abituale e, nel caso, i traumi passati. A volte un’attività olistica può essere di enorme aiuto. Se sentite la necessità di migliorare la capacità di allungamento muscolare, un corso come ginnastica posturale potrebbe fare al caso vostro!

A questo punto non ci resta che iniziare ad allungare i nostri amati muscoli per raggiungere una maggiore armonia.

 


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