“Questo movimento non lo posso fare perché non ho equilibrio”

Quante volte l’ho sentito dire. Non le conto più. Tutte le volte che qualcuno esordisce così io inizio un monologo che, ormai, conosco a memoria. Ci tengo ad essere chiaro, è un argomento che mi sta particolarmente a cuore, chissà perché. L’equilibrio.

Premetto fin da subito che parlerò poco della propriocezione e dell’equilibrio, in termini fisiologici e biomeccanici, ma mi soffermerò di più sulle loro applicazioni, in palestra e fuori.

 

Di cosa parliamo

Andiamo però per gradi e iniziamo a vedere cos’è teoricamente l’equilibrio. Si tratta di una capacità coordinativa specifica e può essere principalmente:

  • Statica: il corpo è fermo.
  • Dinamica: il corpo è in moto.

Questa capacità, come le altre all’interno del gruppo delle coordinative, non è allenabile dopo i 12 anni, ma è, tuttavia, migliorabile. 

Se l’equilibrio sulla linea teorica è abbastanza versatile, non si può dire la stessa cosa per la propriocezione. Il secondo è un fenomeno molto più complesso e veramente sofisticato, nel quale una grande parte del lavoro è a carico del SNC (sistema nervoso centrale).

Si tratta del meccanismo di controllo e di correzione dei movimenti e ci consente di avere la consapevolezza del nostro corpo. Come anticipato precedentemente non entrerò nei dettagli specifici di questo comportamento, almeno non in questo post.

L’obiettivo che mi sono posto è di trovare una correlazione tra questi due meccanismi e l’attività in palestra.

Risulta scontato che, durante un gesto motorio, sia la propriocezione sia l’equilibrio sono interessati, ma possiamo accentuarne l’attività, creando un surplus di feedback.

 

A cosa serve e a chi è rivolta

Iniziamo a vedere gli attrezzi che utilizzeremo per questa tipologia di allenamento. Si chiamano:

  • tavoletta propriocettiva o, più semplicemente, destabilizzante.
  • Bosu (se ti interessa leggere qualcosa a riguardo, ti invito a vedere la sua applicazione in una serie di esercizi per i glutei)

La loro funzione è quella di creare una situazione di instabilità continua.

La sessione che riporto può essere utilizzata (con i corretti accorgimenti) per diversi scopi, ad esempio:

  • Potenziamento muscolare.
  • Ricondizionamento muscolare post traumatico.
  • Pre-sciistica.
  • Preparazione atletica .

Queste sono, a mio parere, le prime applicazioni possibili e, probabilmente, le più interessanti.

Il pubblico è forse uno dei ampi, questo tipo di attività è indicata in molteplici casi. Non riguarda solo atleti o amanti della palestra, ma può essere di grande aiuto anche all’amante della corsa o dell’atletica.

Possiamo elencare altre attività sportive che potrebbero trarne beneficio durante una corretta preparazione atletica pre o intra stagionale, ad esempio:

  • pallavolo
  • pallamano
  • calcio
  • atletica
  • getto del peso e tante altre ancora.

E in palestra?

Vi starete chiedendo qual è il nesso tra una tavoletta di legno ed il potenziamento muscolare e, detto fra noi, avete tutto il mio appoggio. Vi svelo cosa unisce due cose che sembrano tanto distati. 

Immaginate di dover stare in equilibrio sopra una superficie instabile. Già questo gesto comporta un reclutamento muscolare molto ampio. Pensate ora di dover effettuare un piegamento delle gambe (squat) sopra questo attrezzo. Ecco, in questo caso il numero di fibre coinvolte nel movimento sarà ancora maggiore, stimolando sempre più la contrazione muscolare. Introdurre una serie di esercizi sopra le tavolette migliorerebbe notevolmente non solo il core stability, ma anche il numero di fibre allenabili.

Stessa cosa possiamo immaginarla in una preparazione pre-sciistica, per adattare il nostro corpo a movimenti rapidi in condizioni di scarso equilibrio.

Torniamo con il pensiero sulla tavoletta propriocettiva e proviamo ad eseguire una serie di spostamenti rapidi del solo baricentro, mantenendo i piedi costantemente attaccati alla superficie.

Questo banale esempio ci aiuta ad immaginare il carico di lavoro che si sposta da un lato all’altro del corpo in un tempo ridottissimo. Logicamente la stessa muscolatura è impiegata attivamente per riuscire a controllare i movimenti del resto del corpo.

Con il bosu, invece, porto come esempio l’hip trust, un esercizio particolarmente apprezzato da tutto il pubblico femminile, al quale ho dedicato un articolo intero (esercizi per i glutei in equilibrio sul bosu). Distesi a terra supini, entrambi i piedi appoggiati sulla base del dell’attrezzo, elevo il bacino mantenendo una contrazione isometrica di circa 2/3″ per poi tornare con il bacino a terra.

Resta sempre il fatto che proriocezione ed equilibrio, quest’ultimo in particolare, sono caratteristiche principalmente migliorabili. Sottolineo nuovamente questo dettaglio per allacciarmi all’importanza dell’attività motoria in età infantile e pre adolescenziale. La famosa ora di educazione fisica nelle scuole dell’obbligo non deve limitarsi alla partita di calcio o di pallavolo ma andare ben oltre. Prevenire resta sempre meglio che curare, e lo sport in questo caso, ne è esempio.

Tornando a noi, ecco quindi come poter portare in montagna, in un campo di atletica o semplicemente all’esterno, l’allenamento in palestra con un attrezzo tanto versatile quanto sofisticato. 


Se ti sei perso qualche articolo qua sotto troverai gli ultimi inseriti. Fit Planet palestra a Parma. Ti aspettiamo!!

 

 

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